sabato 27 ottobre 2018

10 COSE DA (NON) FARE IN VIAGGIO - PRIMA PARTE


In questo post proviamo ad affrontare le cose da evitare quando siamo in viaggio (e per contrasto quindi quelle da fare).
Sono quegli aspetti del viaggiare che fanno la differenza tra il turista e il viaggiatore vero e proprio.
Regole non scritte che a mio giudizio dovrebbero far parte del bagaglio di chiunque si avventuri in giro per il mondo.

Vediamo se condividi alcune di queste regole.

1. Sperimenta nuovi sapori.
Evita assolutamente di cercare in viaggio gli stessi cibi ai quali sei abituato a casa (casa intesa come luogo fisico e anche dell'anima). E' straordinariamente triste vedere un italiano all'estero che non riesce a stare una settimana senza un piatto di spaghetti o la pizza. 
Cerca invece di assaporare la cucina locale.
Sperimenta, curiosa, mescola, fatti sorprendere da nuovi sapori, da gusti diversi e inaspettati. Non tutto ti piacerà ma ti sentirai un esploratore che scopre piccoli nuovi mondi.
La pizza lasciala per la sera del rientro in Italia. 
La apprezzerai ancora di più.

2. Adattati all'ambiente che ti circonda.
Per lo stesso concetto di cui sopra, non distinguerti per forza dagli indigeni. Cerca anzi di sembrare un abitante del posto, comportati in sintonia con le usanze del luogo dove sei, vestiti in maniera adeguata, assimila i loro orari, il ritmo lento o frenetico di quella terra che ti ospita.
Per questo motivo se sei su una spiaggia africana non vestirti come se fossi in costa azzurra (e direi, viceversa); se stai visitando la Scandinavia o il Giappone sii rispettoso della loro cultura del silenzio; se fai l'hora felix a Playa del Carmen non essere troppo cerimonioso. 
Abbandonati a ciò che ti circonda, senza timore di mescolarti al vissuto dei luoghi che stai attraversando nel tuo viaggio.
Ti sentirai rigenerato e come per magia conoscerai qualcosa di te inaspettato.

3. Non essere disinformato.
E' essenziale che tu sappia cosa stai facendo, in qualunque parte del mondo tu stia programmando di andare.
Che sia un viaggio on the road piuttosto che una vacanza in un cinque stelle, informati prima di partire verso i luoghi dove sei diretto. 
Attenzione, non ti sto dicendo che dovrai comportarti da turista zelante (e pedante) che conosce a memoria le dieci meraviglie da visitare di quella città (paese, stato, costa, ecc.). 
Dovrai però sapere chi saranno i tuoi compagni di viaggio locali una volta giunti a destinazione. 
Se vai in Oriente cerca di fare tue alcune delle regole di rispetto e disciplina che usano in quelle terre. Se ti rechi negli USA sii consapevole degli orari dei ristoranti, dei fusi orari tra i vari Stati e, a seconda dello Stato in cui sei diretto, di come interagire con le persone. Se sei diretto in Africa informati sui vaccini da fare, su quali mezzi di trasporto utilizzare e sulla gentilezza degli abitanti.
Un viaggio ben riuscito è un viaggio che incide nell'anima dei ricordi indelebili, arricchendoci di esperienze che non avremmo vissuto altrimenti.
Non roviniamolo per un eccesso di ignoranza.

(a breve la seconda parte)  

BONUS TRACK
L'imprevisto in un viaggio è quella dose di pepe che serve per insaporire il gustoso piatto del ricordo. Questa è una regola che ho imparato nel corso degli anni, e dei viaggi.
Ma un imprevisto eccessivamente dannoso corre il rischio di trasformare il pepe in cicuta.
Perdere i documenti di viaggio, ammalarsi per una profilassi sbagliata o non fatta, o trovarsi in una spiacevole situazione per scarsa (o nulla) capacità di adattamento, possono rivelarsi fatali in qualsiasi luogo della terra, compresa la tua strada di casa.
Sii un viaggiatore consapevole.

Da ascoltare durante la lettura"What I've Done" - (Linkin Park)



sabato 20 ottobre 2018

COME FERMARE (O QUASI) IL TEMPO



Sei in una terra e questa terra si manifesta ordita da trame di azzurro pastello e candido bianco, fittamente incordate tra loro, vigili e pigre, pronte a soddisfare gli occhi e il cuore del viaggiatore che vi si trovi a passare.

Poche terre hanno la qualità di poter interrompere il naturale decadere del tempo, rallentandone il corso in un diverso e più sommesso deflusso, come acqua che fuoriesca gentilmente da una brocca già piena.

Tra queste terre c’è la Grecia. 
Insieme a tutto il continente africano, a molte isole dell’Asia ed alle periferie del Sudamerica. 

Quasi tutte le isole greche che ho visitato sono caratterizzate da un ritmo rallentato e che spingono il viaggiatore nell’indefinita sensazione di trovarsi al margine di qualcosa e mai al centro. Una buona sensazione, sia chiaro.


Creta non si distingue dalle altre.
Il suono quasi ininterrotto delle cicale; il Meltemi pigro e severo, come un padre un po’ autoritario che non smette mai di borbottare; il rumore del mare, sempre, ovunque, anche quando il mare non c’è.

La tensione si scioglie dopo poche ore, con gesti, semplici, quasi inconsapevoli. L’orologio guardato poco e con un certo inspiegato imbarazzo, l’orario di cena allungato ogni giorno sempre di più. 
Il tempo, che si dilata impercettibilmente ma inesorabile, fino a rallentare per raccordarsi all’orologio biologico del nostro sentire.

Deve essere la solitudine che le isole portano con se’.

Dicevamo dell’azzurro pastello: quello del mare di cento sfumature e del cielo, mai toccato da nuvole. E del bianco accecante: quello degli intonaci di calce, delle assenze e non solo di colore.



E poi c’è un terzo colore. 
Il grigio. Quello delle rocce che custodiscono la solidità di questo popolo, vinto da mille sconfitte ma mai veramente perdente.

Un popolo gentile che si racconta senza troppe parole, e ti da la sensazione che stia solo vivendo un lungo e interminabile intervallo tra due epoche grandiose.

BONUS TRACK
Cerca di dormire vicino al mare per risvegliarti al suo rumore.
Meglio cenare in campagna, dove i locali, pur se turistizzati, declinano menu tradizionali. Assolutamente da assaggiare l’agnello, in una delle varie forme proposte (per me al forno). Per chi non mangia carne i formaggi di capra locali o semplicemente le verdure grigliate al momento. 
Se puoi visita le rovine di Cnosso, per ricordare la grandezza di quest’isola che fondò una civiltà. E non è cosa da poco.
Le spiagge di Elafonissi e Balos non le puoi perdere.
Bevi birra locale, la Lyra è la migliore e ti sorprenderà.



Da ascoltare in sottofondo "In A Manner of Speaking" (Novelle Vogue)

sabato 13 ottobre 2018

PERCHE' LEGGERE QUESTO BLOG (E PERCHE' NO)

Perché inaugurare un nuovo blog di viaggi ? 
La domanda è scontata ma merita una riposta seria e sincera.
Prima di tutto perché ne avevo voglia.
E poi perché, quando si decide di condividere, lo si fa partendo quasi sempre dal presupposto di avere qualcosa da dire sull’argomento.

Vediamo se è vero.

Per onestà occorre essere chiari. 
Questo blog non parlerà di viaggi. 

O almeno non nel senso che si usa attribuire all’argomento solitamente. 
Quindi se cerchi guide sulle spiagge migliori o i ristoranti più tipici, non leggermi. Non ti sarò di particolare aiuto (non è del tutto vero, qualcosa troverai e comunque puoi sempre contattarmi in privato).

Questo blog parlerà soprattutto del senso del viaggiare, intendendo il viaggio come lo strumento che noi umani utilizziamo per evocare qualcosa di diverso e superiore.
Sarà su questo qualcosa, generico ed equivoco, che ci concentreremo.

E quindi tratteremo del sogno, che abita mondi lontani dal quotidiano vivere. Sogno che, come accade a volte al viaggio, si sviluppa senza una sceneggiatura, cogliendo l’essenza in ciò che succede durante il percorso piuttosto che all’inizio o alla fine.

E parleremo della necessità, intesa come bisogno primordiale dell’essere umano di esplorare un mondo ignoto e, un tempo, pericoloso. 

E poi ancora della sorpresa, o ancor meglio della meraviglia, ormai desueta ai più di noi, che invece il viaggiatore sperimenta frequentemente.

Ecco, la meraviglia

Forse uno dei temi essenziali di questo blog. 
Chi non ricorda da piccolo quella esplosione nel cuore davanti ai primi misteri svelati ? La prima volta al mare, la pioggia sul viso, i giochi magici di papà, il gusto dei cibi. E la ricerca della meraviglia da allora incessantemente perpetuata, tramite pirati, piccoli principi, guerre stellari o giovani hobbit. E crescendo ancora perseguita nelle forme della natura e nelle complessità delle persone.

Ma è l’umanità stessa che rinnova la propria collettiva meraviglia fin da quando, discesi dagli alberi, iniziammo ad esplorare la savana non fermandoci più, continuando meravigliati verso terre e mari ignoti ed ancora oggi proseguendo verso le profondità dell'universo. 

Ogni viaggio conduce da qualche parte, intima o pubblica, insegnando a noi, spesso inconsciamente, chi siamo di fronte al mondo e spesso sorprendendoci della risposta ricevuta.

Se l’uomo, come un eterno Odisseo, è alla perenne ricerca della via che lo riconduca a casa, è verosimile che la risposta più profonda sia nel viaggio stesso.

E se il viaggio meraviglia, allora vuol dire che il viaggio è anche gioco. E come diceva Neruda, l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di se.

Spero che questo blog tenga vivo il meravigliato e meraviglioso bambino che alberga in ogni viaggiatore.

Buon viaggio !

BONUS TRACK
Proprio così.  
Ogni post avrà un bonus in aggiunta al testo principale, come in alcuni album musicali.
Possono essere consigli pratici di viaggio che non troverete sopra (cosa vedere, cosa mangiare, a chi rivolgersi o dove dormire) oppure semplicemente qualche foto o una canzone da ascoltare in abbinamento al testo.

In questo caso ti consiglio Highway to Hell (AC-DC)