sabato 20 ottobre 2018

COME FERMARE (O QUASI) IL TEMPO



Sei in una terra e questa terra si manifesta ordita da trame di azzurro pastello e candido bianco, fittamente incordate tra loro, vigili e pigre, pronte a soddisfare gli occhi e il cuore del viaggiatore che vi si trovi a passare.

Poche terre hanno la qualità di poter interrompere il naturale decadere del tempo, rallentandone il corso in un diverso e più sommesso deflusso, come acqua che fuoriesca gentilmente da una brocca già piena.

Tra queste terre c’è la Grecia. 
Insieme a tutto il continente africano, a molte isole dell’Asia ed alle periferie del Sudamerica. 

Quasi tutte le isole greche che ho visitato sono caratterizzate da un ritmo rallentato e che spingono il viaggiatore nell’indefinita sensazione di trovarsi al margine di qualcosa e mai al centro. Una buona sensazione, sia chiaro.


Creta non si distingue dalle altre.
Il suono quasi ininterrotto delle cicale; il Meltemi pigro e severo, come un padre un po’ autoritario che non smette mai di borbottare; il rumore del mare, sempre, ovunque, anche quando il mare non c’è.

La tensione si scioglie dopo poche ore, con gesti, semplici, quasi inconsapevoli. L’orologio guardato poco e con un certo inspiegato imbarazzo, l’orario di cena allungato ogni giorno sempre di più. 
Il tempo, che si dilata impercettibilmente ma inesorabile, fino a rallentare per raccordarsi all’orologio biologico del nostro sentire.

Deve essere la solitudine che le isole portano con se’.

Dicevamo dell’azzurro pastello: quello del mare di cento sfumature e del cielo, mai toccato da nuvole. E del bianco accecante: quello degli intonaci di calce, delle assenze e non solo di colore.



E poi c’è un terzo colore. 
Il grigio. Quello delle rocce che custodiscono la solidità di questo popolo, vinto da mille sconfitte ma mai veramente perdente.

Un popolo gentile che si racconta senza troppe parole, e ti da la sensazione che stia solo vivendo un lungo e interminabile intervallo tra due epoche grandiose.

BONUS TRACK
Cerca di dormire vicino al mare per risvegliarti al suo rumore.
Meglio cenare in campagna, dove i locali, pur se turistizzati, declinano menu tradizionali. Assolutamente da assaggiare l’agnello, in una delle varie forme proposte (per me al forno). Per chi non mangia carne i formaggi di capra locali o semplicemente le verdure grigliate al momento. 
Se puoi visita le rovine di Cnosso, per ricordare la grandezza di quest’isola che fondò una civiltà. E non è cosa da poco.
Le spiagge di Elafonissi e Balos non le puoi perdere.
Bevi birra locale, la Lyra è la migliore e ti sorprenderà.



Da ascoltare in sottofondo "In A Manner of Speaking" (Novelle Vogue)

12 commenti:

  1. Profondo, intenso e breve; letto piacevolmente! Aspetto con ansia sabato prossimo per assaporare un altro pezzo di mondo.

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  2. Mi viene voglia di partire subito...

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  3. È vero. A Creta non è mai tardi...proprio una sensazione di massima libertà. Grazie di avermelo ricordato. Meglio foto a colori (per non perdere il pastello). Alla prossima

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  4. GRAZIE... Anche questa volta, mi hai fatto provare una sensazione meravigliosa, per un attimo ho l'impressione di essere li ad assaporare il tutto.. ❤️

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  5. Interessanti ed utili indicazioni. Le sensazioni che racconti sono effettivamente lo scopo di una vacanza soprattutto su un 'isola ! Grazie

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    1. Le isole manifestano una certa diversità dagli altri luoghi del viaggiare ... Se vuoi raccontami una tua esperienza in tal senso. Grazie

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  6. Interessanti ed utili indicazioni. Le sensazioni che racconti sono effettivamente lo scopo di una vacanza soprattutto su un 'isola ! Grazie

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